Era il 13 novembre del 2016 quando Giusy Ventimiglia, 35 anni, si allontanò dalla sua casa di Bagheria, alle porte di Palermo. Disse che sarebbe uscita per un caffè. Da allora, di lei non si è saputo più nulla. Nessuna telefonata, nessun messaggio, nessuna traccia. Solo il vuoto.
Oggi, 31 ottobre 2025, avrebbe compiuto 44 anni. Un compleanno che la famiglia vive, ancora una volta, nel silenzio e nella rabbia. Un silenzio che pesa più dell’assenza stessa, perché — come scrive il fratello Salvo Ventimiglia sui social — “sta tutto lì… in quel fascicolo striminzito di neanche 700 pagine… tante bugie, piccole, grandi e infinite”.
“Buon compleanno Giusy… e sono 44”
Le sue parole colpiscono come un pugno nello stomaco.
«Sono già trascorsi nove anni dalla tua scomparsa, nove anni senza sapere cosa ti è successo… eppure sta tutto lì… in quel fascicolo, tra depistaggi, omissioni e silenzi. Una bugia, una sola, se fosse stata scavata come si deve, forse oggi la giustizia che cerco l’avrei trovata».
Cita perfino un interrogatorio, una frase rimasta impressa come una ferita aperta:
D: “Lei ha mai ricevuto soldi da Giusy?”
R: “No! Assolutamente, lei non ne aveva.”
E poi la riflessione amara: “Ai carabinieri puoi raccontare tutto ciò che vuoi… deve essere la procura poi a verificare se i fatti raccontati siano veri o no.”
Parole che lasciano trasparire la frustrazione di chi, da nove anni, continua a chiedere verità e trova solo porte chiuse e indifferenza.
Il giorno della scomparsa
Era una domenica mattina tranquilla, il sole già alto. Giusy uscì di casa intorno alle 7:30, con addosso una mantella rossa, un paio di jeans e scarpe da ginnastica bianche e grigie.
Qualcuno dice di averla vista poco dopo in un bar della zona, seduta al tavolino, a bere un caffè. Poi più nulla. Il suo telefono si spense, la sua vita si dissolse nel nulla.
Le ricerche partirono subito: carabinieri, volontari, cani molecolari. Le campagne di contrada Dolce Impoverile furono passate al setaccio. Nessuna traccia. Nessun corpo, nessun segnale.
Solo una testimone, anni dopo, dirà di averla vista imboccare una stradina tra i rovi. Ma anche quella pista si esaurì nel nulla, come tutte le altre.
I sospetti, le ombre, le bugie
Nel corso degli anni, attorno alla figura di Giusy sono emersi dettagli inquietanti. Il figlio, oggi venticinquenne, ha raccontato davanti alle telecamere di Chi l’ha visto?:
“Attorno a mia madre c’erano uomini che volevano approfittarsi di lei. Io non vedevo la loro malizia.”
Una frase che apre uno squarcio doloroso su un mondo di relazioni ambigue, di presenze interessate, di promesse e minacce mai chiarite.
C’erano poi soldi, circa 10.000 euro scomparsi da buoni fruttiferi.
C’erano telefonate compulsive, auto da visionare, amicizie improvvise.
E c’era una bugia, dice il fratello, “una bugia sola” che se fosse stata smascherata, forse avrebbe cambiato tutto.
Un’inchiesta che si è spenta
La Procura di Termini Imerese aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona e omicidio, ma nel 2024 è arrivata la richiesta di archiviazione. L’unico indagato, il padre di Giusy, è stato prosciolto.Per la giustizia, oggi, non c’è un colpevole, né un movente, né un corpo.
Ma per la famiglia Ventimiglia non può finire così. Non dopo nove anni di silenzio, di sospetti, di promesse mai mantenute.
Bagheria non dimentica
Nel quartiere dove Giusy abitava, qualcuno ancora la ricorda come “la ragazza dagli occhi verdi e dal sorriso buono”.
Ogni anno, il 13 novembre, un piccolo gruppo di amici e parenti si ritrova davanti alla chiesa della Certosa per accendere una candela.
È un gesto semplice, ma che racchiude tutta la disperazione di chi continua a sperare che la verità, prima o poi, venga fuori.
Un compleanno senza torta, ma con troppe domande
Oggi, 44 candeline non si accenderanno. Solo una luce, fioca ma ostinata, rimane accesa nel cuore di chi la amava: quella della verità.
Perché Giusy Ventimiglia non può essere solo un nome tra le tante donne sparite nel nulla.
La sua storia, fatta di caffè mai bevuti, telefonate sbagliate, silenzi e bugie, è un urlo che ancora riecheggia nelle vie di Bagheria:
“Dov’è Giusy?”

