È stato dei momenti più toccanti emotivamente della XX° edizione del corteo storico “Trabia e i Lanza – U curaggiu è biddizza”. Stiamo parlando del quadro contro la violenza sulle donne.
Realizzato e curato da Mauro Bondì, che ci ha raccontato quanto sia fondamentale riflettere insieme sul tema importantissimo di cui, ogni giorno, siamo tutti testimoni.
Interpretato da Amanda La Barbera, che ha vestito i panni della madre di tutte le madri e con la coreografia delle ragazze del Centro Danza Armonia di Jessica La Russa.
Di seguito il testo scritto da Mauro Bondì e il video con l’interpretazipne di Amanda La Barbera.
I dati preoccupanti
Le donne vittime di femminicidio in questi primi sei mesi del 2025 sono attualmente 23.
La vittima più piccola è Martina Carbonaro, 14 anni, uccisa dall’ex fidanzato. Una storia che si intreccia a quella della giovane Roberta Siragusa, uccisa a Caccamo la notte tra il 23 e 24 gennaio 2021, aveva 17 anni. Dai dati emersi durante le indagini le storie delle due giovani si intrecciano in tristi similitudini.
E poi ancora Sara Campanella, lunedì 31 marzo, uccisa per aver rifiutato il corteggiamento di un uomo, diventato poi suo stalker e suo omicida;
Ilaria Sula, mercoledì 2 aprile, uccisa dall’ex compagno che non accettava la fine della loro relazione.
E ancora, tornando indietro nel tempo: Giulia Tramontano, 29 anni, incinta al settimo mese di gravidanza, uccisa dal suo compagno e padre del bambino che portava in grembo;
Giulia Cecchettin, 22 anni, uccisa l’11 novembre 2023, dall’ex fidanzato;
Maria Denisa Paun, 30 anni, uccisa da un uomo che ha ammesso l’omicidio anche di un’altra donna. Si tratta di Ana Maria Andrei, sex worker scomparsa nel 2024.
Elena Belloli, 52 anni, uccisa dal marito giovedì 5 giugno.
Il testo di Mauro Bondì
“Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto”. Lo abbiamo sentito così tanto in questi mesi; una frase condivisa sui social e repostata centinaia, migliaia di volte, ma nulla è mutato.
Come una mattanza silenziosa, le donne continuano ad essere vittime di uomini che non sanno accettare un rifiuto o la fine di una relazione.
Hanno paura le nostri giovani donne, così come hanno paura le madri, le donne adulte.
Il testo scritto da Mauro Bondì è una cronostoria silenziosa, poche semplici righe, ma che ci narrano le origini di una storia conosciuta fin troppo bene da ogni donna.
Fimmini, figghi mii, unni siti?
Sutta la terra oramai unn’arrispunniti?
A storia è longa ma è sempre stata a stissa
U baciamanu e pigghiati poi pi fissa
“Zittuti ca si fimmina” vi rissiru
E masciddati a assintumarivi vi rettiru
Chini ri sangu vi lassaru attirantari
Senza u curaggiu di viririvi spirari
Non fu una sula, non foru dui, non foru
centu
Ora u Signuri m’accumpagni nto me cantu(M. Bondi)
Un quadro per lanciare un messaggio sociale importante
Il corteo è sempre un’occasione per valorizzare la storia di Trabia ma è anche uno strumento di riflessione sul passato e sul futuro, attraverso tematiche di rilevanza sociale –ci racconta Mauro Bondì -. Quest’anno, la scelta di raccontare le vicende delle donne che hanno segnato la nostra terra ci ha permesso di trattare un tema importantissimo come la lotta alla violenza sulle donne. Una battaglia corale, scomposta, coraggiosa, che ci deve vedere tutti uniti, per la conquista di una libertà che è un valore fondamentale per tutti noi.
Le parole dell’attrice interprete Amanda La Barbera
Nel personaggio che ho interpretato parlava una madre.
La madre di tutte le donne –ci racconta Amanda La Barbera–. È stato un ruolo molto impegnativo e emotivamente carico.
Ho dovuto immergermi nella storia, nelle esperienze di queste donne e delle loro famiglie,e questo ha richiesto una grande sensibilità e rispetto. Ho cercato di portare dignità alle loro storie, e con tutta quell’amarezza che si è sentita dalla mia voce cercare di fare in modo che la loro memoria non sia dimenticata.
È importante promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza tra uomini e donne -prosegue -, e ad oggi con i fatti avvenuti, c’è bisogno di tutto il nostro sforzo,per creare un ambiente dove le donne si sentano sicure e supportate.
Spero che il mio lavoro da interprete possa contribuire a sensibilizzare e a promuovere un cambiamento positivo.
Ci tengo a ringraziare Mauro Bondì per avermi voluta fortemente nella realizzazione di questo quadro cosí importante e toccante, ammetto che d un certo punto dell’interpretazione, talmente è stata la rabbia che ho sentito dentro, che ho pensato di non farcela. Temevo di non riuscire a portare al termine la mia interpretazione, perchè i sentimenti espressi sono reali, veri e richiamano tutte le storie di donne che purtroppo sentiamo ogni giorno.
Il video
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