Relitto del Bayesian a Termini Imerese: scatta il rigido piano di sicurezza per prevenire gli sversamenti in mare

Scatta da oggi un rigido piano di sicurezza per sorvegliare il relitto del Bayesian e prevenire gli sversamenti in mare di elementi inquinanti. 

Dopo un anno di silenzio sul fondale di Porticello, il veliero Bayesian è tornato alla luce. Ma il recupero della nave non è solo una questione tecnica: dietro l’operazione c’è un intreccio di responsabilità giudiziarie, rischi ambientali e un delicato lavoro di bonifica ancora in corso.

A sollevarlo è stata la gigantesca gru Hebo Lift 10, parte della flotta olandese coinvolta nel complesso intervento orchestrato dalla società londinese Tmc Marine. Un’operazione condotta sotto la stretta vigilanza della Capitaneria di Porto, con le telecamere puntate su ogni fase del sollevamento e del trasporto. 
Il relitto, ormai simbolo silenzioso di un naufragio mai dimenticato, è giunto nel pomeriggio di oggi a Termini Imerese, dove l’attenzione si sposta ora sulla gestione a terra. A presidiare le nuove operazioni c’è Portitalia, l’azienda siciliana che da mesi collabora con il team olandese e che ha ricevuto dalla Procura della Repubblica la custodia giudiziaria dell’imbarcazione.

Le operazioni di smontaggio e di contenimento

L’area della banchina, trasformata in un cantiere protetto da recinzioni e sistemi di videosorveglianza, è oggi il cuore di un’operazione che va oltre il semplice recupero: si tratta di un delicato intervento ambientale.
La prima fase infatti, prevede il contenimento: una vasca è stata installata sotto lo scafo per intercettare liquidi e materiali potenzialmente inquinanti. Non solo carburanti o vernici, ma anche organismi marini come crostacei e i temuti “denti di cane”, capaci di colonizzare rapidamente lo scafo e alterare l’ecosistema.

Intanto, sul fondale di Porticello resta ancora una parte del relitto: l’albero maestro, tagliato e lasciato sul fondo in attesa di essere riportato in superficie. Il recupero, previsto per domani, sarà affidato a un’altra gru, la Hebo Lift 2, rimasta sul posto. Una manovra più semplice, ma non priva di rischi, che prevede l’utilizzo di palloni di sollevamento per riportare l’albero a galla.

L’intera operazione è sotto stretta osservazione giudiziaria. Resta da chiarire cosa ha causato l’affondamento del Bayesian e se vi siano responsabilità dirette da parte di armatori o soggetti terzi. Ma intanto, il ritorno del veliero alla luce rappresenta un passo fondamentale: non solo per le indagini, ma anche per il ripristino di un tratto di mare ferito.

L’amministrazione di Santa Flavia:”questa giornata è come la fine di un incubo”

L’Amministrazione ed il Consiglio Comunale guardano a questa giornata come la fine di un incubo ed un periodo lungo dieci mesi pieno di tanta tristezza, amarezza e preoccupazione.
La tragedia del Bayesian ha colpito profondamente la nostra comunità, ci siamo addolorati per la perdita di tante vite umane, non ultimo il giovane sub.
La nostra comunità si è stretta nel dolore ma rimanendo sempre operativa e disponibile verso quanti hanno operato per i soccorsi ed il recupero, avvenuto con successo senza che ci siano state conseguenze di sversamenti che avrebbero compromesso il nostro mare e la nostra marineria.
Oggi tutto questo sembra finito, diciamo sembra perché guardando la barca che viene portata via, nei nostri cuori e nelle nostre menti riviviano tutti i terribili momenti passati.
Auspichiamo che gli inquirenti possano fare luce sull’accaduto e dissipare ogni dubbio.
Noi rimaniamo qui, e mentre la barca si allontana guardiamo il nostro mare, che è stato tomba anche per tanti nostri Angeli, ma vera fonte di vita per tutta la nostra comunità.
Il sindaco Giuseppe D’Agostino.

 

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