Pressioni e intimidazioni per i familiari dei tre fermati per la sparatoria avvenuta la notte del 27 aprile a Monreale, costretti a lasciare le abitazioni nel quartiere Zen.
L’ambiente ostile creato intorno alle famiglie, con pressioni e intimidazioni consumate anche attraverso i social, avrebbe costretto in una prima battuta la famiglia di Salvatore Calvaruso ad allontanarsi dalla propria abitazione.
Secondo le informazioni giunte in redazione, sembrerebbe che anche altri nuclei familiari avrebbero preferito allontanarsi dal quartiere per preservare la propria incolumità.
L’ambiente resta teso, dunque, nel quartiere palermitano dove abitavano i tre giovani che hanno partecipato alla strage di Monreale dove sono morti tre giovani: Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli.
Proseguono le indagini
Proseguono le indagini della procura per risalire agli altri responsabili che hanno partecipato alla sparatoria del 27 aprile.
L’elenco dei responsabili potrebbe non essere completo: ci sarebbero almeno altri quattro giovani coinvolti, e i carabinieri sarebbero sulle loro tracce. Dopo la strage, erano circolate sui social foto che ritraevano il gruppo, composto da ragazzi noti per frequentare Monreale.L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia e dai sostituti Luisa Vittoria Campanile e Felice De Benedittis.