Si stringe il cerchio attorno ad altri ragazzi sospettati di essere coinvolti nella straga di Monreale dello scorso 27 aprile. A distanza di tre settimane dalla sparatoria in cui sono morti Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo, gli inquirenti stanno stringendo il cerchio attorno a un gruppo sempre più ampio di persone coinvolte nella spedizione punitiva.
Sarebbero almeno sette le persone attualmente nel mirino della squadra mobile di Palermo. Tre di loro – Mattias Conti, Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto – si trovano già in carcere con l’accusa di strage e concorso in strage. Gli altri quattro sono stati identificati analizzando una foto comparsa sui social poche ore dopo la sparatoria: un’immagine che, secondo gli investigatori, potrebbe ritrarli prima o dopo l’agguato, in sella agli scooter usati per raggiungere Monreale.
Caccia alla ragazza vestita di nero
Decisivo il ruolo dei social, dove nelle ore antecedenti e precedenti alla strage sono stati registrati i movimenti dei sospettati. È una foto in particolare a colpire gli inquirenti, seguita da un commenti inequivocabili del calibro:”Chiddu a sinistra sparò”.
Sono ancora tre le figure chiave da identificare. Si tratta de l’autore dello scatto, un uomo con la barba folta e nera e una ragazza in giubbotto nero e scarpe rosse, ripresa dalle telecamere mentre tenta di bloccare uno dei killer. Secondo le ricostruzioni, l’aggressore era Mattias Conti, 19 anni, immortalato con un piumino bianco, occhiali e una collanina con il volto di Letterio Maranzano, giovane morto in un incidente stradale quindici anni fa.
Cinque secondi prima, Conti è stato inquadrato mentre corre impugnando un’arma. Poco dopo, perderà gli occhiali durante la fuga, elemento che ha aiutato gli investigatori a confermare la sua identità.
La dinamica che avrebbe portato alla strage
Dalle testimonianze raccolte emerge che il gruppo, composto da nove ragazzi su cinque scooter, è partito dal quartiere Zen di Palermo con un obiettivo preciso. Alcuni degli aggressori frequentavano abitualmente Monreale e sarebbero stati riconosciuti da Salvatore Turdo, una delle vittime, come autori del furto di uno scooter. Una scintilla che avrebbe scatenato la spedizione armata.
Sono stati esplosi oltre venti colpi. Un’azione feroce, che ha seminato panico tra la folla presente per la festa del Santissimo Crocifisso. Almeno due persone, secondo gli investigatori, avrebbero aiutato il commando a fuggire, a disfarsi delle armi e a nascondere i vestiti.
I cellulari dei tre arrestati risultano spariti: nessuno di loro ne aveva uno addosso al momento del fermo. Conti ha successivamente ristretto la visibilità dei suoi profili social, ma ormai era troppo tardi: foto, commenti e dettagli erano già finiti agli atti.
Tre arrestati, tre versioni diverse
Sono diverse le vesioni date dai tre arrestati:
Salvatore Calvaruso, il primo ad essere fermato, ha ammesso di aver sparato, ma sostiene di averlo fatto per legittima difesa.
Mattias Conti, ha scelto il silenzio, rilasciando solo dichiarazioni spontanee in cui ha detto di essere dispiaciuto.
Samuel Acquisto, ritenuto il conducente della Bmw Gs, si è limitato a dire che non sapeva nulla, né della missione né dell’identità dei passeggeri.
Prosegue il lavoro degli investigatori
Il lavoro degli investigatori adesso si concentra sul ricostruire i ruoli di chi ha partecipato alla rissa e ha supportato la fuga dei killer. I testimoni stanno collaborando, il clima di paura si sta lentamente affievolendo, ma resta da chiarire ogni dettaglio di quella notte che ha cambiato per sempre Monreale.
Intanto resta teso il clima nel quartiere Zen di Palermo, dove il clima ostile nei confronti dei familiari dei fermati, li ha costretti ad allontanarsi dalle proprie abitazioni. Clicca qui per approfondire.

