Nasce in Sicilia un progetto editoriale che unisce divulgazione scientifica e fantasia: la prima guida archeologica dedicata ai più giovani, pensata per far scoprire ai ragazzi i tesori del Parco di Himera, Solunto e Iato attraverso il linguaggio magico della favola scientifica.
La presentazione ufficiale si è svolta venerdì 17 ottobre alle 10, nella suggestiva cornice del Museo Pirro Marconi del sito archeologico di Himera (Strada statale 113, Buonfornello, km 206 – Termini Imerese, Palermo). Un appuntamento che ha riunito rappresentanti delle istituzioni, studenti e docenti delle scuole del territorio, per un evento che ha saputo fondere cultura, formazione e intrattenimento.
Grande successo per la presentazione
La mattinata si è aperta con letture animate e proiezioni video, seguite da una visita guidata condotta dal direttore del Parco, Domenico Targia, e dall’archeologa Laura Di Leonardo, che hanno accompagnato i partecipanti in un viaggio nel tempo tra rovine, leggende e scoperte.
Protagonisti dell’incontro anche gli autori della guida — Anna Russolillo, Roberto Tedesco e Franco Foresta Martin — che hanno raccontato come sia nata l’idea di una pubblicazione capace di rendere l’archeologia accessibile e coinvolgente per i più piccoli, trasformando le pietre antiche in personaggi e le scoperte in avventure.
A dialogare con loro, la presidente dell’Associazione Lunaria A2, Federica Russolillo, l’illustratore Gianpiero Giorgio, l’archeologa Anna Abbate e il team del Parco che ha curato la realizzazione grafica e scientifica del progetto, unendo competenze artistiche, didattiche e divulgative.
La guida, pensata come strumento educativo ma anche come racconto capace di accendere la curiosità, sarà disponibile da novembre nelle edicole e nelle librerie. In occasione della presentazione, una copia gratuita è stata donata a tutti i partecipanti, come simbolo di un patto tra la conoscenza e le nuove generazioni.
Con questo progetto, il Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato si conferma un punto di riferimento nella valorizzazione del patrimonio siciliano, dimostrando che anche le pietre antiche possono parlare la lingua dei bambini, se a tradurla sono la passione e la creatività.

